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Marc Marquez salta Portimao e riapre il dibattito sui rischi del motocross

Marc Marquez

Marc Marquez salterà il MotoGP dell’Algarve in seguito a una caduta da una moto da cross. Durante l’evento non proprio piacevole, il pilota spagnolo della Honda HRC ha subito una commozione cerebrale.

Non è neanche la prima volta nella quale El Cabroncito ha dovuto rinunciare a una gara del Motomondiale per motori non strettamente collegati a una pista in asfalto. Il suo incidente riapre il dibattito sui rischi che un allenamento su modelli motocross può nascondere.

Marc Marquez e le moto da cross

Nel febbraio del 2014, poco dopo aver vinto il titolo mondiale nella MotoGP da rookie, Marc Marquez si era rotto tibia e perone della gamba mentre stava guidando una moto da flat track nei pressi di casa sua. In quella occasione, aveva saltato i test di Sepang e Phillip Island, ma l’intoppo non pregiudicò la sua stagione successiva, con la vittoria delle prime 10 gare e la vittoria iridata conquistata in carrozza.

Nel corso degli ultimi anni, anche altri piloti come Valentino Rossi, Franco Morbidelli e Jack Miller si sono fatti male in circostanze simili. L’esempio più recente è proprio il Morbido, che ha perso buona parte del 2021 a causa di un infortunio al ginocchio mentre correva in flat track. Per quanto riguarda VR46, nel 2017 è caduto alla guida di un enduro, pregiudicando la sua corsa al mondiale.

Un rischio simile continua a far discutere, specie in un calendario compresso che lascia poco spazio a recuperi. Il vero problema è che, a differenza della Formula 1, i piloti delle gare a due ruote non possono usufruire di alcun simulatore virtuale. Lo ha confermato anche Pol Espargaro, che ha ammesso l’importanza di trascorrere buona parte della stagione invernale ad allenarsi su una moto da cross.

L’altro pilota del team HRC Honda ha anche parlato della sua intenzione di riprendere a guidare una moto da flat track, nonostante non fosse abituato. Dall’altra parte Valentino Rossi ha sottolineato quanto una moto simile lo faccia sentire a volte vecchio, a volte molto giovane. Ad ogni modo, la scelta di Marc Marquez non dovrebbe far scandalizzare, dato che sembra molto difficile realizzare un simulatore per motociclisti con tanto di riproduzione della forza centripeta del motore. Un equilibrio corretto può essere trovato solo a bordo di una moto vera, almeno fino a oggi.