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Le batterie durano più del previsto? È ancora presto per dirlo

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di uno studio americano che ipotizzava che la durata delle batterie delle auto elettriche potessero durare più di quanto inizialmente previsto. Tuttavia, a seguito dell’ottimismo che ha portato la notizia, è necessario fare alcune precisazioni: lo studio infatti ha confermato che le previsioni sulla durata della batteria non sono affidabili per il momento, né in un senso né nell’altro.

Il primo e più importante problema è che mancano ancora i veicoli elettrici vecchi. La primissima è stata la Tesla Roadster, ma ne sono state vendute una manciata. Poi è arrivata la Nissan Leaf alla fine del 2010 e la prima Tesla Model S a giugno del 2012. Si consideri che negli Stati Uniti, dove sono state vendute le prime unità elettriche, la legge prevede che la garanzia dei pacchi batteria copra un minimo di 8 anni o 100.000 miglia (circa 160.000 km). Quindi, le garanzie dei primi esemplari di auto elettriche sono scaduti abbastanza recentemente.

Controllando un po’ più in profondità lo studio di Recurrent si nota come l’8,5% dei pacchi batteria delle prime Tesla Model S è stato sostituito. Quasi una Model S su dieci ha quindi dovuto ricevere una nuova batteria. Nessun problema se tutte queste sostituzioni sono avvenute in garanzia, ma Recurrent non lo specifica.

E le altre?

Tesla ha consegnato le prime unità della Model X a settembre del 2015, quindi tutte quelle ancora in circolazione sono ancora coperte da garanzia. Di conseguenza anche tutti gli altri modelli negli Stati Uniti sono ancora legalmente coperti. Come fa notare lo studio: “La maggior parte dei veicoli elettrici in circolazione ha meno di 6 anni”.

Che i pacchi batteria non si siano guastati durante la garanzia un’ottima notizia, ma soprattutto per i produttori, che dovrebbero pagare il conto in caso di sostituzione. Ciò che conta per i clienti è sapere quanto dureranno ancora al termine del periodo di garanzia. Per scoprirlo lo studio dovrebbe analizzare un campione molto più ampio dei 15.000 veicoli dello studio attuale. E in effetti la stessa società afferma che la sua comunità “non è rappresentativa di tutti i veicoli elettrici sulla strada”.

L’ultimo motivo per cui lo studio deve essere preso cautela è che l’obiettivo di Recurrent non è aiutare a determinare quanto siano sani i pacchi batteria, ma “accelerare l’adozione complessiva di veicoli elettrici”. Vuole quindi essere una voce indipendente e affidabile, ma con l’obiettivo di “raggiungere la nostra missione di portare più veicoli elettrici sulla strada”. In nessuna dichiarazione ha promesso di evidenziare anche quei dati che minacciano la sua missione. L’unica soluzione, per il momento, è aspettare.