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Cinque grandi auto tedesche che forse non conoscevi

Woman or Girl Holding Germany Flag from the open car window. Concept

L’industria automobilistica tedesca è senza dubbio tra le più importanti al mondo, se non addirittura la più importante. Basta citare i nomi: Audi, Mercedes, BMW, Porsche. E ancora Volkswagen, Opel, Smart. Nel passato però ci sono stati altre Case automobilistiche della Germania che hanno realizzato auto molto importanti. Qualche tempo fa abbiamo parlato della RUF CTR, ecco altri 5 esempi di grandi auto tedesche che forse sono sfuggite al grande pubblico.

Bitter SC

Erich Bitter fondò la sua azienda nel 1969 per offrire vetture su misura su piattaforme Opel con componenti da corsa. L’azienda toccò il suo vertice con la bella SC, proposta in versione berlina, coupé e cabriolet. Inizialmente, il motore Opel di 3 litri da 180 CV era leggermente sottodimensionato, ma una nuova unità da 3,5 litri con 210 CV risolse il problema permettendo un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 e una velocità di punta di 225 km/h. La Bitter SC venne venduta dal 1979 al 1989: dei 458 esemplari prodotti, alcuni erano dotati anche della trazione integrale Ferguson.

Borgward Isabella

La Borgward Isabella potrebbe essere considerata la risposta tedesca alla Lancia Aurelia: era bella, ben progettata e piacevole da guidare. La berlina Isabella, chiamata così in onore della moglie di Carl Borgward, il fondatore dell’azienda, venne presentata nel 1954 con un motore da 1,5 litri caratterizzato da una testata in lega. A essa di unì l’anno successivo una variante coupé e una rarissima cabriolet. Non facile da trovare fuori dalla Germania, Borgward produsse 202.862 Isabella durante i 7 anni di produzione.

Melkus RS1000

Heinz Melkus ebbe il merito di riuscire a produrre le sue eleganti coupé RS1000 sotto la dittatura comunista della Germania Est. Utilizzando un motore 1.000 a 3 cilindri a 2 tempi di una Wartburg, la Melkus riuscì a produrre 101 RS1000. Usando la stessa meccanica, fu in grado di realizzare anche una monoposto di Formula Junior. La produzione della Melkus si concluse nel 1986, ma l’azienda venne ricostituita nel 2006 dal figlio di Heinz, Peter, che realizzò la RS2000 tra il 2009 e il 2012.

NSU Ro80

La NSU Ro80 è stata eletta Auto dell’Anno nel 1968, grazie soprattutto al suo stile avveniristico e all’uso di un motore rotativo Wankel a doppio rotore. Era senza dubbio un’auto intelligente che poteva viaggiare tranquillamente ad alte velocità .Purtroppo, quel motore si dimostrò inaffidabile e solo 37.204 Ro80 vennero prodotte in oltre 11 anni di vita. Questo prima che Volkswagen decise non portare avanti il nome NSU. La moderna tecnologia permette di risolvere i problemi di usura della punta del rotore del motore Wankel, rendendo la Ro80 una vettura classica ancora desiderabile. Certamente imperfetta, ma possiamo considerarla una grande auto per quello che ha provato a rappresentare.

Trabant

Trabant è quasi sicuramente il marchio più conosciuto in questa lista. La sua prima auto venne lanciata nel 1957 come vettura destinata alla popolazione della Germania Est, sebbene l’attesa media per entrarne in possesso fosse di circa 10 anni. Se non fosse che la Trabant aveva il monopolio per le auto nuove vendute nella DDR, in pochi avrebbero desiderato quest’auto mal costruita attorno a un ansimante motore bicilindrico a due tempi. Tuttavia la Trabant era a suo modo ingegnosa – e per questo merita un posto nella storia – grazie la sua carrozzeria realizzata in Duroplast, una plastica creata con gli scarti riciclati del cotone.