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Con il Frieda Volt il VW Transporter diventa un camper elettrico

Il mondo dei veicoli ricreativi si sta muovendo più lentamente di altri settori della mobilità per quanto riguarda il passaggio alla trazione elettrica. In passato abbiamo visto qualche esempio, ma l’impressione è che per il momento le aziende non stiano ancora puntando sulle motorizzazioni alternative. E se non si vedono modelli nuovi sul mercato, perché non immaginare di elettrificarne uno che c’è già? Magari uno molto iconico, come il Transporter… Ci hanno pensato i tedeschi di Flowcamper che hanno sostituito il tradizionale motore dei Volkswagen T5 e T6 con un powertrain elettrico creando il Frieda Volt.

Flowcamper ha collaborato con Naext Automotive, specialisti tedeschi di conversioni elettriche, per realizzare l’esatto veicolo che il mondo dei camper sta aspettando da quando l’alimentazione elettrica ha cominciato a essere popolare. E pensate: il Frieda Volt ha anche un bagno, cosa che si sa manca sul California, la conversione ufficiale di Volkswagen.

Meglio se il motore è rotto

Il Frieda Volt nasce da furgoni T5 o T6 usati, preferibilmente con motori guasti. In questo modo non ci sente nemmeno in colpa per aver eliminato un motore funzionante. Flowcamper fa notare come questa strategia raddoppi la sostenibilità ambientale del Fieda Volt perché ridà vita a un vecchio furgone rendendolo allo stesso tempo un veicolo a zero emissioni.

Rimuovendo il motore, la trasmissione, lo scarico e ogni altro elemento necessario per un motore a combustione interna, Naext libera spazio per installare sotto scocca il pacco batteria agli ioni di litio nichel-manganese-cobalto (NMC) da 72 kWh. I clienti possono anche richiedere di avere un’ulteriore batteria da 18 kWh da installare nello spazio della ruota di scorta.

Il nuovo modulo elettrico fornisce 148 CV di potenza e 255 Nm di coppia. Nel processo vengono anche sostituite tutte le componenti usurate, come i freni o i cuscinetti delle ruote, con parti nuove VW. Vengono anche rivestiti i sedili anteriori. Flowcamper stima che la conversione aggiunga solamente 50 kg al peso originario del van. Il peso contenuto permette di raggiungere un’autonomia compresa tra 300 e 320 km.

Flessibilità e sostenibilità

Flowcamper ha puntato alla sostenibilità anche all’interno della cabina, utilizzando materiali come legno oliato per i mobili, il sughero per i tappetini e pelle di mela per le finiture. Lo spazio è organizzato con una cucina posizionata dietro al sedile del conducente, una panca posteriore a tre posti ribaltabile che si trasforma in un letto da 160×187 cm e un tetto a soffietto opzionale con un letto da 110×185 cm.

Il blocco cucina ospita un frigo a compressore da 21 litri e un vano di stivaggio sottostante mentre il vano posteriore più corto contiene un lavello con vasca in acciaio inossidabile e serbatoi per l’acqua fresca e di scarico al di sotto. Un fornello è di serie, il secondo è disponibile come optional. Nonostante si tratti di un van elettrico, Flowcamper non ha bandito l’uso del gas, utilizzato per alimentare i fuochi.

Chi preferisce cucinare all’esterno, può montare un pratico tavolo girevole utilizzabile sia all’interno che all’esterno attraverso la porta scorrevole. Qui è possibile sistemare il fornello e, grazie al tubo allungabile, è possibile portar fuori anche il rubinetto per avere l’acqua a disposizione. In questo modo si può anche fare una doccia all’aperto. Il WC a secco separato si inserisce tra la cucina e la panca posteriore ed è nascosto da un top in lego e una custodia in tessuto.

Flowcamper non ha ancora comunicato un prezzo per il Frieda Volt, ma i media tedeschi ipotizzano che possa partire da circa 60.000 euro. Molte dotazioni sono comunque su richiesta quindi a quella base si dovrà aggiungere il costo degli eventuali optional.

Flowcamper Frieda Volt – Le foto