La Nissan Sakura e altre kei car potrebbero essere una soluzione per l’Italia?
Negli ultimi mesi la Tesla Model Y ha ottenuto ottimi risultati di vendite in Europa (e non solo). Tuttavia la mobilità elettrica è ancora lontana da essere per tutti, soprattutto a causa di prezzi ancora alti. In effetti, tolte alcune poche eccezioni come la Dacia Spring che comunque costa più di 20.000 euro, la maggior parte delle auto elettriche appartengono alla categoria dei SUV e dei crossover. E il prezzo di listino, inevitabilmente, si alza. Ma se quella seguita in occidente, in Europa e ancor più negli USA, fosse la strada sbagliata? Non c’è spazio sul nostro mercato per vetture simili al modello elettrico più venduto in Giappone? Stiamo parlando della Nissan Sakura, una kei car elettrica che nel Paese del Sol Levante viene venduta all’equivalente di poco più di 12.000 euro.
Le kei car, in particolare veicoli commerciali e minivan, sono da tempo i veicoli preferiti nel mercato interno giapponese: sono larghi abbastanza per contenere due passeggeri e sono rialzati per massimizzare lo spazio interno o la capacità di carico.
In particolare la Nissan Sakura ha un’autonomia di quasi 180 km, garantiti da una piccola batteria da 20 kWh che alimenta un motore elettrico da 64 CV. La trazione è anteriore e la sua velocità massima è di 130 km/h. È stata lanciata in Giappone nel 2022 e in quell’anno ha vinto il premio “Auto dell’anno”, vendendo 21.887 esemplari nel corso dello scorso anno e prevedendo di superare i 35.000 nel 2023.
Potrebbe funzionare una Nissan Sakura in Italia? Noi siamo convinti di sì. Del resto le vetture che in Italia hanno generalmente maggior successo sono le citycar come la Fiat Panda, favorite non solo dalle dimensioni compatte, ma anche (e forse soprattutto) dal prezzo più accessibile. Una kei car di questo tipo potrebbe rappresentare una perfetta seconda auto da utilizzare in città, dove l’ansia da autonomia che affligge i proprietari delle auto elettriche durante i lunghi viaggi non rappresenta un problema.