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L’uso intensivo dell’intelligenza artificiale negli USA sta facendo discutere

Da qualche tempo la tecnologia di riconoscimento automatico delle targhe è in dotazione alle forze dell’ordine con lo scopo di individuare veicoli collegati a reati. Tuttavia, un nuovo approfondimento di Forbes sta suscitando non poche perplessità, poiché descrive un sistema di intelligenza artificiale che fa un ulteriore passo avanti analizzando i movimenti “sospetti” dei veicoli.

Per comprendere come funziona, Forbes cita un esempio. Nel marzo del 2022, un cittadino di nome David Zayas stava guidando la sua Chevrolet grigia lungo la Hutchinson River Parkway a Scarsdale, New York. Non c’era nulla di particolare nella sua auto o nel suo viaggio, ma la tecnologia AI utilizzata dal Dipartimento di Polizia della Contea di Westchester ha ritenuto il veicolo sospetto.

Cercando in un database contenente non meno di 1,6 miliardi di targhe, l’intelligenza artificiale ha calcolato che Zayas stava percorrendo un itinerario favorito dai trafficanti di droga. Anche se avrebbe potuto trattarsi di una coincidenza, un documento del procuratore del Dipartimento di Giustizia ha poi dimostrato che la Chevrolet di Zayas ha seguito questo percorso verso il Massachusetts nove volte tra l’ottobre 2020 e l’agosto 2021.

Dunque, utilizzando solo la previsione dell’intelligenza artificiale, le forze dell’ordine hanno fermato e perquisito il veicolo: l’auto di Zayas conteneva 112 grammi di cocaina, 34.000 dollari in contanti e un’arma semiautomatica.

Un’applicazione sempre più intensiva

Ma quanto è esteso il sistema basato sull’intelligenza artificiale che ha condotto la polizia alla Chevrolet grigia? Ancora una volta, è possibile saperlo grazie al caso sopra citato: l’avvocato dell’accusato, Ben Gold, ha infatti presentato una formale richiesta di informazioni alla polizia di Westchester, apprendendo che l’intelligenza artificiale per la lotta al crimine scansionava più di 16 milioni di targhe ogni settimana, con 480 telecamere che svolgevano il lavoro.

Di queste, 434 sono fisse (posizionate su infrastrutture), mentre le altre sono state montate sui veicoli della polizia. E non sono solo le targhe a suscitare l’interesse dell’intelligenza artificiale. Secondo il rapporto, l’intelligenza artificiale è in grado di registrare marca, modello e persino colore del veicolo.

Il legale ha dunque definito questa pratica come una sorta di “sorveglianza a tappeto” e ha affermato che si tratta di una “perquisizione senza precedenti. Si tratta dello sviluppo e del dispiegamento sistematico di una vasta rete di sorveglianza che invade la ragionevole aspettativa di privacy della società. Senza alcun controllo giudiziario, questo tipo di sistema opera a discrezione di ogni agente che vi ha accesso”.

Secondo i dati governativi analizzati da Forbes, questa tecnologia sviluppata da Rekor sarebbe in uso a 23 amministrazioni locali e agenzie di polizia in tutto il Paese. Non solo: la compagnia può vendere il suo software anche a privati. I fast-food, ad esempio, utilizzano la tecnologia per personalizzare gli sconti per i clienti che utilizzano regolarmente il drive-through. Il software può essere utilizzato con le telecamere esistenti, semplificandone l’installazione.

Per comprendere quanto sia ancora più esteso il fenomeno, si consideri inoltre che Rekor non è l’unica azienda che offre questo servizio: negli ultimi anni sono nate numerose aziende concorrenti, che hanno reso il settore ancora più competitivo.

Ricordiamo a tutti i nostri lettori che abbiamo parlato più volte di diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale, come la fruizione di questa tecnologia sugli autobus.