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Quanto può andare lontano un’auto alimentata a letame?

Quando la maggior parte delle persone pensa a un’auto alimentata da una fonte di energia alternativa, di solito ciò che viene in mente sono delle auto elettriche o ibride. Tuttavia, anche il biometanolo ottenuto dal letame delle mucche e da altri rifiuti animali e biomasse sembra essere piuttosto promettente tanto che, di recente, un’auto alimentata con tale sistema è riuscita a stabilire il record mondiale di distanza percorsa da un veicolo a idrogeno.

Per dimostrare l’efficacia e le capacità del biometanolo, infatti, un team di ingegneri francesi ha modificato una Renault Zoe per ospitare la particolare risorsa energetica: nel corso di tre giorni, cinque piloti si sono alternati alla guida del prototipo su un circuito di guida percorrendo oltre 2.000 chilometri con un solo serbatoio di gas ricavato dal biometanolo. Di fatto la vettura è stata trasformata in un veicolo fuel cell.

L’auto così alimentata ha dunque battuto il record di distanza per un’auto a idrogeno, precedentemente stabilito dalla Toyota Mirai in 1.360 km. Ricordiamo che la Mirai è – peraltro – l’unica auto a idrogeno disponibile in commercio.

Il bioetanolo GH-3

ARM Engineering, un’azienda francese di ricerca e sviluppo nel settore dei trasporti, ha sviluppato il biometanolo GH-3 “attraverso un processo chiamato metanazione della biomassa“, CHE prende la biomassa non alimentare, come il letame e i residui vegetali, e “la trasforma in carburante per creare elettricità per la batteria di un’auto”.

Il GH-3 è “simile ai biocarburanti presenti negli Stati Uniti, come l’E85, composto per l’85% da etanolo a base di mais e per il 15% da benzina“. Tuttavia, a differenza dell’E85, il GH-3 non contiene combustibili fossili e può essere “convertito in idrogeno che alimenta l’auto”.  

Il biometanolo è una fonte valida per le auto?

Da un punto di vista strettamente ingegneristico, il biometanolo e l’idrogeno sono fonti energetiche efficaci per le automobili. Come dimostra il record dell’auto alimentata con le feci degli animali, è infatti possibile percorrere lunghe distanze e, considerando la necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica in relazione ai cambiamenti climatici, queste fonti di energia pulita rappresentano un’alternativa sicuramente interessante.

Inoltre, le auto a idrogeno sono molto efficienti. La Toyota Mirai ha per esempio un’economia di carburante stimata fino a 122 km in città e 114 km in autostrada. Ci sono però dei fattori che limitano la fattibilità e la praticità del carburante a biometanolo/idrogeno per le auto.

Innanzitutto, sarebbe necessaria una massiccia infrastruttura con una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno. Ecco perché, quando la Toyota Mirai ha debuttato nel 2014 e molti l’hanno salutata come una potenziale svolta per le auto a energia alternativa, oggi – a distanza di otto anni – ci ritroviamo con vendite molto basse e con prospettive incerte.

Ancora, un altro elemento che inibisce la produzione di auto a idrogeno è la forte migrazione verso i veicoli elettrici. Con la spinta dell’industria automobilistica verso i veicoli elettrici e l’aumento del numero di persone che li acquistano, infatti, è probabile che ci sia meno appetito per altri veicoli a energia alternativa come le auto a idrogeno e per il relativo finanziamento dell’infrastruttura necessaria a renderli praticabili.

Tuttavia, le auto a biometanolo/idrogeno potrebbero avere più senso per i veicoli delle flotte aziendali, o al di fuori dell’industria automobilistica…