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L’UE fa pressioni sull’Italia per imporre sanzioni sui dispositivi manipolatori

Come riferito dall’agenzia di stampa Reuters, la Commissione europea ha invitato l’Italia a imporre sanzioni sull’uso di dispositivi vietati per manipolare le emissioni dei veicoli, intensificando una procedura di infrazione aperta nel maggio 2017.

L’esecutivo dell’Unione europea aveva quattro anni fa avviato un’azione legale contro l’Italia per non aver rispettato le accuse di frode sui test sulle emissioni da parte di Fiat Chrysler, ora parte di Stellantis.

La Commissione ha affermato di aver chiesto all’Italia di spiegare il proprio mancato rispetto dell’obbligo di far rispettare le norme sulle emissioni basate sulla regolamentazione europea. Infatti gli Stati membri sono tenuti a stabilire e attuare norme sulle sanzioni per l’uso dei cosiddetti “dispositivi di manipolazione”, che ostacolano l’efficienza dei sistemi di controllo delle emissioni, con conseguente aumento di quest’ultime.

Ma le sanzioni?

La Commissione ha affermato che l’Italia aveva ordinato un richiamo obbligatorio dei veicoli interessati, ma non aveva applicato le sanzioni. La Germania ha chiesto all’esecutivo dell’UE di mediare la sua controversia con l’Italia, che ha respinto le accuse della Germania di “software manipolatori” sui modelli Fiat 500X, Fiat Doblo e Jeep Renegade.

Il regolatore tedesco per il trasporto di motori KBA ha affermato di aver trovato uno di questi dispositivo durante una serie di prove. L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, altrimenti la Commissione potrebbe decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea.