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Assetto moto, suggerimenti utili per il set up fai da te

Il mondo delle sospensioni per le moto è complicato. Decine di prodotti “after-market” e tante “opinioni da bar” rendono difficile orientarsi, soprattutto per chi si sta affacciando al mondo delle due ruote. Ecco perché vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza.

Se rimaniamo con i piedi per terra, e non cerchiamo regolazioni adatte al motomondiale, agire sulle sospensioni di una moto stradale non richiede grande manualità. Basta seguire poche indicazioni e procedere con rigore. Una configurazione del sistema forcelle e monoammortizzatore può migliorare notevolmente comfort di viaggio e divertimento alla guida. Adattando meglio il mezzo alle vostre esigenze.

Lo sapevi che…

Le moto stradali, di qualunque genere, vengono prodotte e messe in commercio con l’obiettivo di mantenere un comportamento sincero e sicuro in tante situazioni, troppe. Proprio per questo a volte è necessario intervenire con alcuni ritocchi “cuciti” sulle misure del proprietario

Per esempio, la maggior parte dei modelli Naked in commercio ha un’impronta sportiva, è vero, ma viene studiata per lavorare bene sia con un pilota di cento chili sia con uno di cinquanta. Potrebbe dover affrontare viaggi con un passeggero (mediamente +60 kg) e altri senza, o, ancora, deve essere performante su una strada tutta tornanti così come sui curvoni autostradali. Deve, poi, gestire al meglio un fondo sconnesso senza perdere in precisione sui manti stradali più lisci. 

Raggiungere la perfezione su uno di questi aspetti significa obbligatoriamente compromettere l’ altro. Dunque? In medio stat virtus, dicevano i latini… le case produttrici fanno loro questa filosofia e scelgono di consegnare le moto con un assetto neutro. Significa che sia le forcelle sia il mono, di serie, sono tarati per lavorare a metà del loro range di regolazione.

Spostare il discorso sulle moto da competizione e sui prodotti da pista complica il ragionamento: richiede obbligatoriamente il calcolo del SAG (affondamento statico della sospensione), una scelta accurata delle molle forcella in base al peso del pilota e tante altre operazioni. Ne parleremo un’ altra volta. 

Cosa fare?

Oggi ci concentriamo sulle mosse che si possono fare nel garage di casa per aggiustare i piccoli difetti in cui potete incappare a causa dell’assetto generico, con una guida dettagliata. Attenzione però! Non è scontato che la vostra moto abbia qualcosa da correggere, in molti casi è in un’ottima condizione senza che modifichiate alcunché. Se siete proprio sicuri che qualcosa non vada, e vi sentite in grado di intervenire in autonomia, ora capiremo come fare le giuste correzioni.

Servono pochi attrezzi: un cacciavite, una bussola (con la sua prolunga) e una chiave a settori per il mono (solitamente fornita nel kit attrezzi della moto). Le misure variano per ogni modello, procuratevi quelle giuste.

È necessario fare modifiche equilibrate, perciò, non di rado, se agite sull’ anteriore sarà necessario farlo anche sul posteriore. Non siate estremi negli interventi, procedete per tentativi modificando di poco la condizione precedente.

Mettersi al lavoro

Per le sospensioni anteriori si agisce su tre parametri: precarico, estensione e compressione.

Precarico

Generalmente è gestito da un grosso dado sulla sommità degli steli forcella. La regolazione si effettua avvitando (aumento precarico) e svitando (riduzione precarico). Cominciate svitando completamente il dado e contando quanti giri fa la chiave prima di arrivare a fine corsa. Prendete nota del valore e poi avvitate fino al fondo corsa, anche stavolta annotate il numero di giri. Ora sapete quanti giri di regolazione avete a disposizione e a che livello eravate posizionati. Aumentate o diminuite il precarico in base alle necessità.

Estensione

È la vite a taglio che trovate nella stessa zona del precarico. Tendete le orecchie per contare i click e avvitate fino in fondo (massima frenatura). Avete segnato il numero di click? Bene, svitate fino all’estremo opposto, sempre contando. Ora avete le informazioni che vi servono (vale il discorso del precarico), fate le dovute modifiche e preparatevi a procedere.

Compressione

Generalmente trovate la vite di regolazione sul piedino della forcella. Seguite la stessa procedura utilizzata per l’estensione. Alcune supersportive hanno regolazioni sia per le basse sia per le alte velocità di azionamento del freno in compressione, prestate attenzione e affidatevi a un tecnico in caso di dubbi.

Il monoammortizzatore

Per quanto riguarda il monoammortizzatore la faccenda è simile: i parametri da regolare sono gli stessi, ma l’operazione è più complessa a causa della posizione dei componenti. Per raggiungere tutti i registri del mono potrebbe essere necessario smontare alcune parti della carenatura, la difficoltà varia in base alla conformazione della vostra due ruote.

Le moto top di gamma, turistiche o sportive non importa, sono equipaggiate con un meccanismo comandato da una manopola che consente di regolare il precarico. È semplice da azionare e, molto spesso, presenta le indicazioni necessarie stampate in rilievo. Quando non è disponibile questa scorciatoia, entra in gioco la chiave a settori: serve a ingaggiare la ghiera filettata (oppure un dado con testa a intaglio e relativo controdado) di regolazione. 

Indossate un paio di guanti, con la chiave in questione scappa facilmente la presa dalla sede. Schiacciarsi le dita è un gioco da ragazzi e fidatevi, lo so bene, innervosisce parecchio. Le regolazioni di compressione ed estensione non sono disponibili su tutti i modelli di monoammortizzatore. Seguono lo stesso principio di funzionamento di quelle anteriori, ma, a volte, il registro dell’estensione è difficile da raggiungere perché posizionato sull’ estremità inferiore del “mono”. Se ne siete equipaggiati assicuratevi di tenerlo sempre pulito o la sporcizia, alla lunga, lo renderà inutilizzabile.

Tenete sempre traccia delle modifiche apportate e della condizione iniziale. In questo modo, se vi renderete conto di aver esagerato, sarete in grado di fare dietrofront. Lavorate sempre in sicurezza: moto stabile sul cavalletto e frenata.