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Olio motore: la differenza tra le diverse gradazioni

Realizzare una periodica ed efficace manutenzione della propria auto o della propria moto è fondamentale per assicurarsi una durata maggiore delle prestazioni del veicolo.

In tale ambito, il cambio dell’olio motore è sicuramente una delle operazioni più importanti e più rapide: è sufficiente programmare la sua periodica sostituzione per garantirsi un buon contributo alle performance dell’auto, evitando inefficienze, maggiori consumi o malfunzionamenti del motore.

Ma ogni quanto si cambia l’olio motore? Quali sono le tipologie di olio che puoi usare? E che differenze ci sono tra le diverse gradazioni?

Ogni quanto cambiare l’olio motore

Per scoprire ogni quanto cambiare l’olio motore ci si può innanzitutto riferire al manuale del produttore. In assenza, un buon intervallo di tempo è quello tra i 15.000 e i 20.000 km per le auto a benzina, e tra i 30.000 e i 35.000 km per le auto a gasolio.

In ogni caso, il nostro suggerimento è quello di anticipare un po’ i chilometraggi indicati, e ascoltare il proprio meccanico di fiducia sull’effettiva convenienza a farlo anche molto tempo prima rispetto alle indicazioni del produttore, a seconda delle condizioni dell’olio.

La viscosità dell’olio motore

Sul mercato esistono diverse tipologie di olio motore (minerale, sintetico, long life), e la maggior parte delle autovetture oggi utilizza quello sintetico.

L’elemento su cui spesso ci si concentra di più nell’analisi dell’olio motore non è tuttavia rappresentato dalla sua forma “tecnica”, quanto da altre caratteristiche con le quali sarebbe opportuno prendere la giusta dimestichezza, come la viscosità.

La viscosità è la caratteristica fondamentale di un olio motore: riportata nella tabella SAE (Society of Automotive Engineers), la viscosità misura la capacità di scorrimento, che diminuisce all’aumentare della temperatura del propulsore.

La viscosità di un olio motore è indicata con due numeri separati dalla lettera W (Winter, Inverno). In particolare, il primo numero seguito dalla W indica la viscosità dell’olio motore a freddo, mentre il numero dopo la W indica la viscosità a caldo.

Ciò premesso, il valore della viscosità a freddo varia tra 0W e 20W e più è bassa la cifra e minore sarà la sua viscosità e, dunque, la resistenza allo scorrimento dell’olio. Di contro, il valore dopo la W indica la viscosità in condizioni di caldo, ovvero a 100 gradi.

Per esempio, un olio motore che ha una gradazione 20W60 indica un olio motore che è molto viscoso sia a freddo (20) che a caldo (60) mentre un olio lubrificante che ha una gradazione 5W30 indica un olio motore poco viscoso sia freddo (5) che a caldo (30).

Cerchiamo dunque di riassumere:

  • la viscosità è la resistenza di un fluido allo scorrimento. Se un olio è più viscoso di un altro, vuol dire che incontrerà più resistenza nell’avanzare e farà più fatica nello spostarsi
  • la viscosità dipende dall’attrito e dalla forza di coesione tra le molecole
  • a complicare il tutto vi è anche il fatto che la viscosità dipende dalla temperatura. Su temperature alte (olio caldo, motore a regime), la resistenza al movimento sarà minore e l’olio risulterà meno viscoso. A temperature basse (olio freddo, motore spento), il fluido opporrà maggiore resistenza e la viscosità sarà maggiore.

Etichette Olio motore

Chi ha acquistato una confezione di olio motore in un supermercato ben fornito o in un rivenditore specializzato, avrà probabilmente notato che sulla confezione sono riportate alcune sigle che indicano delle specifiche più complete di quelle che sopra abbiamo riepilogato nella tabella di viscosità.

In particolare, l’ACEA (Associazione Costruttori Europei di Automobili) ha sviluppato un’etichetta che riepiloga gli standard dell’olio lubrificante mediante l’impiego di lettere (A per i motori a benzina, B per i diesel, C per benzina e diesel compatibili con catalizzatori).

Oggigiorno le classi A e B sono state fuse in un’unica categoria:

  • A/B1: motori sviluppati per oli a bassa viscosità
  • A/B3: motori con intervalli di cambio prolungati
  • A/B4: motori con iniezione diretta
  • A/B5: motori con intervalli di cambio prolungati, che necessitano di oli a bassa viscosità

Un’altra etichetta è poi stata sviluppata dalla API (American Petroleum Institute), la più grande organizzazione americana dell’ingegneria chimica e petrolchimica. In questo caso la lettera S (Service) identifica gli oli destinati ai motori benzina, la C (Commercial) ai motori diesel. Ogni lettera è poi seguita da un’altra lettera che indica il livello di prestazione dell’olio, in misura crescente (le lettere più avanti nell’alfabeto indicano prestazioni migliori).

FAQ Gradazione olio motore

Abbiamo di seguito riassunto alcuni dei principali quesiti in relazione all’uso corretto dell’olio motore.

Che differenza c’è tra olio 5W30 e 5W40?

I due oli sono molto simili. Se hai letto con attenzione quanto riportato nelle scorse righe, dovresti apprezzare che l’unica differenza è data dalla viscosità a caldo, che nel primo caso è pari a 30, e nel secondo è pari a 40 (è invece uguale quella a freddo).

Quando si usa l’olio 5W30?

L’olio 5W30 non è un olio molto specifico e, dunque, può essere utilizzato tutto l’anno, in qualsiasi stagione, a patto che la zona di utilizzo sia temperata.

Quanti chilometri si possono fare con l’olio 5W30?

La longevità dell’olio dipende principalmente dal tipo di motore. Quelli a benzina richiedono un cambio olio ogni 15.000 km, quelli diesel tra 25.000 e 30.000 km.