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Arabia Saudita dopo il GP si compra anche un team di F1 con base in Italia?

Prima il Gran Premio d’Arabia Saudita che sarà una delle ultime tappe del mondiale di Formula 1 2021 il 5 dicembre. Ora anche una squadra di F1 pronta per una delle prossime stagioni, sembra che l’Arabia Saudita si prepari ad entrare in Formula 1 in maniera ancora più predominante.

Per il momento non ci sono ancora conferme ufficiali ma considerata la potenza di acquisto sia della nazione che della famiglia reale saudita le capacità di mettere in pista una nuova squadra di Formula 1 ci sono.

Renzi a far parte del progetto?

Alcune indiscrezioni indicano addirittura che a far parte della creazione ed organizzazione del team ci sarà l’ex Premier Matteo Renzi. Al momento sembra un‘ipotesi abbastanza fantasiosa ma la notizia è stata alimentata anche dalla presenza di Renzi al GP del Bahrain gara inaugurale della stagione di F1. Renzi si è anche incontrato con il Principe della Corona dell’Arabia Saudita Salman a fine gennaio. Lo stesso principe era anche ospite proprio al GP del Bahrain.

La presenza di Renzi sarebbe anche dovuta al fatto che il team avrebbe eventualmente base in Italia con sede proprio in Toscana. Questo effettivamente avrebbe senso considerato che tutti i team hanno sede o in Gran Bretagna o in Italia (Ferrari e Alpha Tauri).

Sportswashing e Formula 1

Che poi Renzi faccia più o meno parte del progetto la controversia maggiore riguarda più che altro gli ingenti investimenti di sportswashing da parte dell’Arabia Saudita. Pratica che vede nazioni con una ricca economia investire somme ingenti in eventi sportivi per pulire la loro immagine a livello internazionale. Vedi i mondiali in Qatar e anche il fatto che l’Arabia Saudita sia sponsor principale della Formula 1 con Aramco.

Le storia dell’Arabia Saudita è piena di controversie sui diritti umani. Dalla pene capitali e corporali, fino ai diritti delle donne e degli omosessuali con il più recente caso internazionale dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi nel 2018. L’aggiunta e presentazione del GP nel calendario aveva già generato scalpore e critiche da diverse organizzazioni a protezione dei diritti umani.

Liberty Media ha sempre pronta una diplomatica risposta sulle relazioni tra Formula 1 e le ricche nazioni del Golfo Persico. Rimane il fatto che cinicamente il denaro la fa da padrone specialmente in un periodo così difficile per la Formula 1.