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Formula 1 senza carburante fossile entro il 2030

LE CASTELLET, FRANCE - JULY 24: Charles Leclerc of Monaco driving the (16) Ferrari F1-75 leads Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB18 and the rest of the field on lap one during the F1 Grand Prix of France at Circuit Paul Ricard on July 24, 2022 in Le Castellet, France. (Photo by Joe Portlock - Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

In Italia la chiamiamo transizione ecologica e, a tal proposito, è stato persino istituito un Ministero ad hoc per curare uno dei problemi più impellenti e giustamente sentiti. Cominciare a prendersi cura dell’unico pianeta che abbiamo, cercando di inquinare il meno possibile o non inquinare affatto, è una delle sfide simboliche anche della Formula 1 del futuro. Per questo l’obiettivo del circus a quattro ruote più importante del mondo è essere libero dall’emissione di carbone fossile entro il 2030. Quindi, utilizzare un carburante sostenibile al cento per cento è un passo chiave per raggiungere l’obiettivo.

Transizione

Già ora, nella stagione attuale, è cominciata la transizione con le monoposto che funzionano con carburante E10, cioè fatto al 10% di etanolo rinnovabile e al 90% di carburante fossile tradizionale. L’obiettivo è di sviluppare un carburante che sarà introdotto entro la stagione 2026, quando verrà introdotto un nuovo design del propulsore delle vetture del Mondiale. Entro quella stagione ci dovrà essere una sostenibilità delle emissioni con l’intento di arrivare ad una benzina pulita al cento per cento, come ha ribadito il Chief Technical Officer di F1, Pat Symonds.

Partner d’eccellenza

Ad assistere la Federazione in questo progetto ambiziosissimo c’è Aramco, la compagnia petrolifera nazionale dell’Arabia Saudita e uno dei principali sponsor della F1. L’azienda mira a creare un carburante sintetico che possa rifornire tutte le vetture del pianeta, non solo quelle super-avveniristiche della Formula 1. Per fare ciò, si potrebbero utilizzare potenziali fonti combustibili come le biomasse o la più recente tecnologia di cattura del carbonio. Quest’ultima tecnologia è oggetto di sviluppo da parte di Porsche in uno stabilimento pilota a Punta Arenas, in Cile. Anche la stessa Aramco prevede di costruire due impianti per la produzione di combustibili sintetici, uno in Arabia Saudita e un altro in Spagna.

Opportunità

“I carburanti elettrici offrono un’opportunità meravigliosa”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Formula 1, Ross Brawn. “Stiamo lavorando su un carburante elettrico in cui il cerchio di carbonio è completamente neutro, quindi il carbonio utilizzato per produrre quel carburante è la stessa quantità di carbonio emesso dal motore a combustione interna. Significa che i motori non aggiungono nulla all’anidride carbonica nell’atmosfera”, ha concluso l’ex manager della Ferrari. Sarebbe un grande passo in avanti simbolico nella direzione giusta. E la Formula 1 darebbe il buon esempio al mondo intero. La rivoluzione potrebbe essere già cominciata.