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Monaco, Hamilton e il sabato che “vale tutto”

Lewis Hamilton during the Formula 1 Pirelli GP of Spain, held at the Circuit de Barcelona Catalunya, in Barcelona, on 21th May 2022. (Photo by Joan Valls/Urbanandsport /NurPhoto via Getty Images) -- (Photo by Urbanandsport/NurPhoto via Getty Images)

Una lotteria. Spesso a definizione che si accosta al Gran Premio di Monaco è: lotteria. Che sta per imprevedibilità in cui tutto può succedere. Spazi angusti, vie di fuga azzerate, possibilità di sorpasso minima e aleatorietà spinta. Il Gran Premio più amato/odiato è in rampa di lancio e quest’anno ci saranno diverse variabili aggiuntivi, come conferma il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton. Meteo ballerino, macchine più grandi e più veloci e qualifiche da cui passa quasi tutto. Hai detto poco…

Qualifiche totali

Il sette volte campione del mondo vede le qualifiche ancor più fondamentali per il successo a Monaco, soprattutto in questa stagione. “Le nostre macchine sono più grandi che mai, più larghe che mai, e la pista ha la stessa larghezza di sempre. E siamo più veloci che mai”, ha detto Hamilton. Aggiungendo che essendo minima la percentuale di possibilità di sorpasso e enorme la chance di commettere errori, “la posizione in qualifica è tutto”.

Meteo da capire

La fiducia nel team Mercedes è sicuramente alta dopo i passi in avanti fatti al Montmelò, col podio di George Russell e un quinto posto in rimonta proprio di Hamilton. Ma l’idea di un gara sul bagnato renderà tutto “ancora più snervante” per Hamilton. Alcune previsioni prevedono acquazzoni a metà gara, con buona probabilità che piova ad un certo punto durante il Gran Premio. Nessun rischio di correre sull’acqua, invece, il sabato. Giorno cruciale, come detto. Ed è in riferimento al meteo che il fenomeno di Stevenage utilizza il termine “lotteria”. Per alcuni, i più accreditati, una situazione da non augurarsi. Ma per tutti gli altri la possibilità di ottenere un risultato inaspettato.

Macchine giganti

Le macchine di nuova generazione sono più grandi, più pesanti e meno agili nelle curve a bassa velocità, non il massimo in un circuito di spazi angusti come quello del Principato. “Il potenziale di fallimento è ancora maggiore”, chiarisce l’inglese in riferimento a meteo, circuito e dimensioni delle vetture. Non resta che attendere la gara. Ancora una volta, sulle strade di Monte Carlo, potrebbe accadere letteralmente di tutto.