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Un Ford Bronco del 1972 si trasforma in moderna e digitale

Nel 1965 è stato realizzato il primo Bronco della Ford, rimanendo in produzione fino a metà degli anni ’90. Dopo una pausa di ben 25 anni, nel 2021 Ford l’ha resuscitato, realizzandone una sesta generazione. Comunque ancora oggi i vecchi modelli degli anni ’60/’70 sono molto in voga e super richiesti, soprattutto dalle persone che vogliono vivere esperienze Vintage restaurandoli, partecipando poi a raduni, eventi e perché no, pubblicarli vantandosene sui social media.

Tanti affezionati al Bronco “retrò” però non vogliono rinunciare alle comodità e alle tecnologie delle auto moderne, ed è qui che entrano ovviamente in gioco i restmod, proprio come quello che ha interessato questo Ford Bronco del 1972. Prontissimo a diventare una star internazionale dei social media, è stato acquistato nel 2017 dall’attuale proprietario, che l’ha poi consegnato nelle mani di Rock Bottom Offroad, esperti del settore di Lake Elsinore, in California.

È stato modificato con un approccio ovviamente contemporaneo, mantenendo però tutte le caratteristiche tradizionali del modello originale. La carrozzeria e il telaio sono in una tonalità turchese, che richiama l’esotico e che non si trova in nessuna tavolozza colori originale Bronco di prima generazione. È cambiato anche il colore della griglia del radiatore, che ora è grigia, e sono stati montati anche nuovi paraurti anteriori e posteriori per dare un look più vigoroso, che un mezzo come il Bronco decisamente merita.

Per renderlo più largo, molto più alto ma soprattutto più intimidatorio sulla strada, i californiani di Rock Bottom Offroad gli hanno imbullonato delle estensioni nei parafanghi, oltre all’installazione di nuove sospensioni, nell’anteriore a quattro bracci e nel posteriore a quattro bracci triangolari. Il restmod comprende anche una gran quantità di LED. Sono stati inseriti infatti ovunque ci fosse spazio, come nei fari, nelle luci sui paraurti e nei fanali posteriori.

Ovviamente le modifiche non riguardano solo gli esterni, ma anche gli interni. I sedili anteriori ora sono avvolgenti e imbottiti e, assieme alla panca posteriore, sono rifiniti con un rivestimento in pelle invecchiata color marrone che però è anche removibile. La stessa pelle con la stessa colorazione è sul rivestimento del cruscotto, sulla console centrale e sui pannelli delle porte e del bagagliaio.

Per rendere più confortevole la guida ha anche il servosterzo e il volante è su un piantone inclinato Idiot. Il quadro strumenti digitale e tachimetro digitale sono Dakota e nel cruscotto c’è un touchscreen Alpine. Per rendere le manovre più facili lo specchietto retrovisore non è solo un semplice specchio, ma un monitor collegato a una telecamera posteriore. Quanto invece la colonna sonora, è suonata da un sistema audio personalizzato con un subwoofer JL Audio amplificato. Per rendere l’esperienza di guida migliore, inoltre, vi è un climatizzatore Restomod Air.

Ma ovviamente il pezzo forte è il motore: si tratta di un Coyote V8 da 5,0 litri, con un cambio automatico a sei rapporti 6R80. Vi è anche un tubo di aspirazione dell’aria color argento e un filtro dell’aria conico, mentre il coperchio del motore e le valvole sono abbinati alla colorazione degli esterni. Inoltre, ha anche un radiatore in alluminio Ron Davis con doppie ventole elettriche.

Ovviamente anche l’impianto frenante è moderno, presenta infatti un sistema a disco Hydro Boost e avvolgitori FOX con serbatoi remoti. I cerchi sono KMC Grenade deadlock da 17 pollici di color nero e monta enormi pneumatici Milestar Patagonia MT2 da 37×12,5 pollici.

Gli uomini di Rock Bottom Offroad non si sono dimenticati ovviamente il vero spirito del Bronco, rendendolo sicuro anche quando ci si avventura nel fuoristrada. Il tutto grazie a un telaio Rock Bottom, una barra antibloccaggio e per finire anche un roll-bar personalizzato. Vi piace? È stato appena venduto su Bring a Trailer per la notevole cifra di 240.000 dollari (poco più di 224.000 euro).

Ford Bronco del ’72 – Le immagini