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Omologazione autocarro: cos’è e quando conviene

Sempre più persone stanno cercando informazioni sull’omologazione dell’autocarro, al fine di sfruttare i benefici di questo tipo di veicoli in modo pratico e funzionale. Ma che cos’è l’autocarro? In cosa si distingue dalle autovetture? E come si fa l’omologazione di questo mezzo?

Proviamo a riepilogare insieme tutto quello che bisogna sapere su questo tema, con qualche spunto per rendere l’omologazione dell’autocarro ancora più conveniente.

Cos’è l’autocarro e in cosa si distingue dalle autovetture

Per prima cosa, è utile ricordare che secondo l’art. 54 del Codice della Strada, prendono il nome di autovetture tutti i veicoli che sono dotati di motore, con almeno quattro ruote, utili per il trasporto di persone in numero massimo di 9, compreso il conducente.

Secondo lo stesso articolo, invece, l’autocarro è ogni veicolo a motore con almeno quattro ruote, destinato al trasporto di cose e di persone addette all’uso o al trasporto di tali cose. Pertanto, i veicoli immatricolati come autocarri non possono che essere usati per trasportare merci e possono ospitare a bordo solo le persone che sono legate a tale attività.

Ma per quale motivo un proprietario di un veicolo potrebbe avere maggiore convenienza a immatricolare il mezzo come autocarro e non come autovettura?

Conviene immatricolare un veicolo come autocarro?

Dall’immatricolazione di un veicolo come autocarro discendono alcune importanti agevolazioni fiscali rispetto a quanto previsto per le classiche autovetture, considerato che il legislatore lo considera come un bene indispensabile per compiere un’attività lavorativa e professionale.

Ecco dunque che i veicoli destinati al trasporto di cose possono godere della deducibilità al 100% e possono essere detratti in cinque anni, con ammortamento del 20% annuo. L’assicurazione tende inoltre a costare meno di quella delle autovetture. Anche l’RCA è peraltro deducibile, con l’ulteriore vantaggio di un corposo risparmio. Si ricorda poi che l’importo del premio non è calcolato in base alla cilindrata, bensì alla portata massima disponibile.

Cosa si rischia a usare un autocarro come se fosse una vettura

Utilizzare un veicolo immatricolato come autocarro, come se fosse una semplice vettura destinata al trasporto di persone, è un utilizzo improprio del mezzo e espone il conducente a una sanzione pecuniaria che va da 398 a 1.596 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione da 1 a 6 mesi.

Come immatricolare un autocarro

Tutto ci premesso, è chiaro che convertire un’autovettura in autocarro significa modificarne la destinazione d’uso, passando da M1 (trasporto persone) a N1 (trasporto merci). Il modo più semplice per farlo è effettuare una nuova omologazione del veicolo per cui la casa costruttrice ha già previsto una variante N1 e dunque esiste già un’omologazione nazionale N1 a cui rifarsi.

In questo caso basterà andare alla Motorizzazione civile con:

  • domanda su apposito modello
  • attestato rilasciato dalla casa costruttrice con indicazione dell’omologazione nazionale di riferimento
  • libretto di circolazione originale o documento unico
  • attestazione del versamento di 25,00 euro (diritti di Motorizzazione) sul cc 9001
  • attestazione del versamento di 32,00 euro (rilascio di una nuova carta di circolazione) sul cc 4028.

Nel caso in cui invece manchi un’omologazione precedente di riferimento, allora si dovrà procedere con la richiesta di una nuova omologazione, ma solo se il codice di carrozzeria è AC (familiare) o AF (multiuso). Le cose sono un po’ più complesse, perché alla documentazione di cui sopra vanno aggiunte:

  • relazione di un tecnico abilitato che certifica di aver effettuato le verifiche tecniche delle combinazioni di carico del veicolo originario, con indicazione del numero di telaio
  • dichiarazione di conformità dei lavori rilasciata dall’allestitore, anche qui con indicazione del numero di telaio.