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Per Leclerc Monaco è sempre stregata

La maledizione continua, anche se oggi fa meno male. Charles Leclerc continua il suo personalissimo e conflittuale rapporto col circuito di casa di Monte Carlo con un altro incidente. Questa volta, però, non c’entra il mondiale – per fortuna – ma solo un’esibizione di monoposto storiche sulle strade del Principato di Monaco. Ma il risultato è lo stesso delle ultime stagioni: Ferrari a muro, ritiro e tanti saluti alla gara letteralmente di casa, nel senso strettissimo del termine.

L’esibizione sfortunata

Quando si dice “circuito di casa nel senso strettissimo del termine” significa che Charles Leclerc vedeva letteralmente dal balcone le vetture del mondiale sfrecciargli sotto casa. Ed è per questo che Monte Carlo per lui è più che speciale, è nel DNA. Ma anche oggi… nada. In un evento celebrativo, un Gran Premio storico, il monegasco era alla guida della mitica Ferrari 312 B3-74, la macchina di Lauda e Regazzoni della stagione 1974 e inizio 1975. Si trattava di completare appena un giro, uno soltanto. Peccato che nel finale del tracciato, a La Rascasse, abbia perso il controllo finendo contro le barriere.

L’ironia

Il danno all’alettone della monoposto è perso evidente da subito, ma ciò nonostante Leclerc è riuscito a completare il giro,  parcheggiando la macchina sul rettilineo principale. La faccia del monegasco era tra il deluso e l’imbarazzato. Accanto a lui il mitico Jacky Ickx, anche lui presente all’esibizione. Poco dopo è arrivato il commento ironico sui suoi social dello stesso Leclerc: “Quando pensavi di avere già avuto tutte le sfortune del mondo a Monaco e poi perdi i freni alla Rascasse con una delle più iconiche auto storiche della Ferrari di Formula 1″.

Monaco maledetta

Il ruolino di marcia monegasco del ragazzo di casa è incredibilmente negativo, se si pensa al campione assoluto che è Leclerc e alle sue capacità: una gara non cominciata a causa di un botto alle barriere dopo una pole clamorosa al sabato e due ritiri per incidente. E ora anche la “bottarella” con l’auto storica senza nemmeno poter compiere un giro in parata. Ironia che aiuta, pensando a fine mese quando i pedali e il volante scotteranno ben di più.