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Verstappen a +80: Ferrari, la porta sembra chiusa

BARCELONA - Charles Leclerc (Ferrari) and Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) after qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 21, 2022 in Barcelona, Spain. REMKO DE WAAL (Photo by ANP via Getty Images)

Ne hanno parlato in diversi e già prima che il gap assumesse queste proporzioni. Se la Ferrari non fosse stata in grado di abbassare o azzerare il numero di errori commessi, il rischio sarebbe stato quello di un Mondiale già indirizzato. Uno degli ex manager più famosi del circus, Flavio Briatore, aveva addirittura parlato di un rischio di “passeggiata Red Bull” già un paio di mesi fa e pare essere stato profetico. Alle vacanze, Charles Leclerc è finito con un distacco di 80 punti, un differenziale monstre difficile da ricucire in tempi brevi.   

Misto

L’analisi porta a considerare un misto di colpe “rosse” e meriti della scuderia guidata da Christian Horner. Si è detto inizialmente dell’affidabilità, costata possibili vittorie a Barcellona e Baku, per esempio. Poi gli errori di strategia a Monaco, Silverstone e Budapest. Per non parlare di uno dei rarissimi “muri” del monegasco a Le Castellet. Se a tutto questo si associa il fatto che, dopo i due zero a causa dell’affidabilità nelle prime tre gare, Verstappen e la sua RB18 sono parsi più precisi di un orologio svizzero, il conteggio è impietoso e ammette pochi spazi a voli di fantasia. Come dire, ciao ciao possibilità di rimonta.     

Massimo distacco

Considerato che si sono corse tredici gare e ne mancano nove, in palio ci sono 225 punti. Più nove per i giri veloci in gara e una sprint rimanente. Un totale di circa duecentoquaranta punti che porta a considerare come Leclerc non possa vincere il campionato nemmeno trionfando in ognuno degli ultimi nove Gran Premi. Mai il distacco alla pausa era stato così ampio dal 2011. Per tornare ad un differenziale così largo occorre andare a Sebastian Vettel e al ciclo della sua Red Bull campione del mondo. Allora furono 85 i punti di margine sul compagno di squadra Mark Webber.

Gli altri anni

Distacchi ampi si sono registrati anche in altre circostanze, per esempio nel 2019. Allora fu una lotta-non lotta tra Lewis Hamilton e il suo scudiero Valtteri Bottas: un +62 per il britannico che chiudeva la porta ad ogni speranza per il finlandese, mai veramente in grado di insidiarlo. In tutti gli altri casi, nelle ultime stagioni, l’Ungheria ha mandato a nanna la prima parte con tutto in gioco. L’anno scorso il distacco minimo con Hamilton avanti di otto punti sul futuro campione del mondo Max Verstappen. Nel biennio 2018-2019 la sfida fu sempre tra il britannico della Mercedes e Sebastian Vettel, allora pilota di punta alla Ferrari. Nel primo dei due anni si spensero i motori dopo l’Hungaroring con Hamilton a guidare di 24 punti sul tedesco. L’anno successivo, invece, fu addirittura il quattro volte campione del mondo ad andare al riposo con un cuscinetto di 14 punti sul baronetto. Comunque, appariva tutto da scrivere. Quest’anno, purtroppo, tra errori e quant’altro, l’impresa della Ferrari appare proibitiva.